
EGADI: VITA VISSUTA
Periodo preistorico
La Sicilia (Sicania) nella preistoria era abitata da popolazioni indigene di origini
incerte: Siculi, Sicani ed Elimi.
I Siculi erano stanziati nella Sicilia orientale, i Sicani nella parte centrale dell'isola e
gli Elimi in una piccola parte della Sicilia occidentale.
Di notevole interesse, a testimonianza del periodo preistorico
nelle Egadi, sono le incisioni d'arte rupestre paleo-mesolitica
ritrovate nella Grotta del
Genovese a Levanzo (10.000-8.000 a.C.).
Nell’Odissea (libro IX), Omero fa approdare Ulisse nell'isola delle capre
(Aegades) e ne descrive i caratteri naturali con tale chiarezza che
la somiglianza all'isola di Favignana riesce perfetta.
I Fenici
Tra l' XI e il X secolo a.C. i Fenici si stanziarono lungo la
costa occidentale della Sicilia alleandosi con gli Elimi. Si ritiene che i Fenici presero dimora anche a Favignana (Katria).
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Mozia, VI sec. a.C.
Maschera ghignante fenicia
(sorriso sardonico) |
I Greci
Dal 734 a.C. si avviò l'era Greca della Trinacria con la nascita
delle varie colonie come Siracusa, Catania, Gela, Camarina, Selinunte,
Agrigento.
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Tempio di Segesta,
città degli Elimi |
I Greci ebbero il pieno controllo dell'isola a parte la costa tra Palermo e
Marsala in cui resistevano i Fenici con Cartagine che diventava sempre più
ambiziosa nel Mediterraneo.
Periodo cartaginese
I Cartaginesi verso l'anno 400 a.C. cominciarono
l'invasione della Sicilia, interamente compiuta, fatta eccezione di
Siracusa e Messina, capisaldi difesi dai Mamertini. E’ assai
probabile che i Cartaginesi siano venuti a formare anche una piccola
colonia a Favignana, poiché essa, con Mozia, costituiva una specie
di avanguardia della Sicilia.
Tra il III e il II secolo a.C. ebbero luogo le guerre puniche tra Roma e
Cartagine che si sfidarono per la supremazia totale sul Mediterraneo.

La disfatta dei Cartaginesi nella prima guerra punica (264-241 a.C.)
lasciò un ricordo storico alle Egadi.
Nel 250 a.C., all'avviso di una nuova spedizione inviata da Roma a supporto dell'assedio
di Lilibeo (Marsala), Cartagine mandò rifornimenti per sostenere le truppe terrestri
di Amilcare Barca.

Il 10 marzo 241 a.C., in prossimità di
Favignana (al largo della costa nord-occidentale di Levanzo), la flotta
romana agli ordini del console Gaio Lutazio Catulo tagliò la rotta a quella
cartaginese comandata dall’ammiraglio Annone infliggendogli una sconfitta
disastrosa che costrinse Amilcare Barca a chiedere la pace.
La battaglia delle Egadi segnò la
fine della prima guerra punica.
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Amilcare
Barca |
Periodo romano
Distrutta Cartagine, la Sicilia divenne provincia
senatoriale romana
e venne oppressa e sfruttata dai pretori che si succedettero.
Cicerone, allora questore in Sicilia, fece diverse orazioni in
Senato, condannando la condotta del pretore Licinio Verre.
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Presidio militare romano a Marettimo (150 a.C.) |
Durante l'impero romano e sotto la dominazione di imperatori
tiranni, Favignana vide le sue prime carceri, le quali erano
costituite da un sistema di caverne.
I barbari
Nel 440 d.C. i Vandali, guidati da
Genserico, sbarcarono a Lilibeo (Marsala) devastando la Sicilia fino alla
conquista finale nel 468 d.C.
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Genserico |
Odoacre |
Teodorico |
Nel 476, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, i Vandali cedettero
la Sicilia a Odoacre, capo degli Eruli, in cambio di un tributo finché nel
493 Teodorico, re degli Ostrogoti, durante una cena uccise l'avversario
prendendone il posto.
I Bizantini
Nel 535 il generale Belisario,
mandato da Giustiniano, imperatore d'Oriente, conquistò rapidamente la
Sicilia. Il dominio bizantino, dopo alcune guerre iniziali con i Goti, durò
per più di tre secoli.
A Marettimo nel sito Case Romane è presente un'affascinante chiesetta rurale
costruita dai monaci basiliani di lingua greca.
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Giustiniano |
Chiesetta basiliana a Marettimo |
Gli Arabi
Nell' 827, con lo sbarco a Mazara del Vallo, la Sicilia fu invasa
dai Saraceni che si resero padroni dell'isola
nell' 878 con la presa e l'incendio di Siracusa.
Il governo dispotico dei Saraceni condusse presto la Sicilia in
miseria grandissima per la cupidigia degli emiri che la governarono.
A Favignana, in relazione ai ruderi che ancora avanzano, si ritiene
che nella zona della Torretta doveva esservi una torre fabbricata
dai Saraceni per garantire l'isola da invasioni e che alla stessa
epoca risalgono le torri trasformate in seguito a castelli di
S.ta Caterina e di S.Leonardo. Queste dovevano costituire le difese dei
Saraceni e da esse dovette aver origine lo stemma del Comune di
Favignana: tre torri sulla quale poggia un uccello rapace (il
nemico).
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Comune di Favignana |
I Saraceni furono completamente cacciati dalla
Sicilia nel 1090 ad opera dei Normanni.
I Normanni
I Normanni (uomini del Nord) assoggettarono la Sicilia
diffondendovi il feudalesimo.
Nel 1130 Ruggero II d'Altavilla fondò ufficialmente il Regno di
Sicilia.
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Ruggero II |
Regno di
Sicilia |
A Favignana fece trasformare due delle tre torri in
fortezze (S.ta Caterina e S.Leonardo). Ruggero fece anche costruire la fortezza
di S.Giacomo e non ebbe cura della Torretta divisando l’isola ben
difesa.
I Normanni regnarono in Sicilia per 134 anni.
Gli Svevi
Nel 1194 il regno, dopo il matrimonio tra Costanza
d'Altavilla e Enrico VI (figlio di Federico Barbarossa), passò sotto il
controllo della dominazione Sveva che ebbe in Federico II uno dei sovrani
più lungimiranti della storia siciliana.
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Enrico VI di
Svevia |
Costanza d'Altavilla |
Gli Svevi regnarono in Sicilia fino al 1266.
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Federico II
Re di Sicilia e Imperatore
del Sacro Romano Impero |
Corradino di Svevia |
Sacro Romano Impero |
Gli Angioini
Gli Angioini conquistarono il regno con Carlo d'Angiò
incoronato Re da Papa Clemente IV dopo la vittoria sui discendenti svevi
Manfredi e Corradino.
Durante il regno di Carlo d’Angiò i ferocissimi soldati provenzali,
al comando dei baroni francesi, perpetrarono una sistematica
espoliazione in Sicilia. L’isola fu abbandonata all’arbitrio dei
suoi governanti che la oppressero con tasse e balzelli.
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Carlo D'Angiò |
Il Saluto (moneta angioina) |
Leggenda narra che in uno scoglio di Trapani, detto volgarmente "del mal consiglio", si
riunirono, dopo segreti accordi, il trapanese Palmerio Abate,
Signore di Favignana e di Carini, Giovanni da Procida, Alaimo da
Lentini, Signore di Ficarra, Gualtiero da Caltagirone ed altri pochi
magnati dell'isola, per trattare di abbattere il governo angioino.
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Alaimo da Lentini
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Giovanni da Procida
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Gualtiero da caltagirone |
Essi intendevano offrire la corona a Pietro III, re di Aragona e
marito di Costanza, figlia di Manfredi, e cioè a quelli che
Corradino di Svevia prima della sua morte aveva indicato come
legittimi successori della corona del Regno di Sicilia.
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Manfredi d'Altavilla |
Costanza II di
Sicilia |
Il 31 marzo 1282
scoppiò a Palermo la rivolta dei Vespri siciliani contro il malgoverno
angioino. La bandiera con la triscele venne utilizzata per la prima volta
nei Vespri.
Gli Aragonesi
Passato il Regno di Sicilia nelle mani di Pietro d'Aragona,
Palmerio Abate ebbe confermata la Signorìa di Favignana.
Gli succedettero i fratelli Nicolò e Riccardo Abate. Questi, con
privilegio di Pietro d'Aragona dato a Messina il 29 novembre 1341,
ebbero concessa, unitamente al dominio di Favignana, la facoltà di
fornire l'isola di due tonnare, chiamando l'una di S.Leonardo e
l'altra di S.Nicolò.
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Pietro III d'Aragona |
Sbarco degli Aragonesi a Trapani |
Tutti i diritti sull'isola andarono perduti con la confisca nel 1397
e Favignana fu incamerata nel demanio della Regia Curia. Nel
Quattrocento l'intero arcipelago passò, con tutte le sue pertinenze, sotto la
baronìa di Aloisio de
Carissimo da Trapani.
Dal 1416 la Sicilia cominciò ad essere governata dai viceré
spagnoli. Da allora l’isola venne travagliata da insurrezioni,
patiboli, prigionie e ruberie dovute al malgoverno.
La Sicilia
inoltre in questo periodo ebbe molto a soffrire per la pirateria dei
Mori.
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Barbarossa |
Dragut |
Per combattere le scorrerie dei
corsari venne dato ordine di
costruire delle torri di guardia e dei castelli in vicinanza delle
spiagge. A Favignana Andrea Riccio de Carissimo verso il
1498 rifece a nuovo il castello di S.ta Caterina e quello di S.Giacomo.
Nel 1516 Ugo di Moncada, già viceré in Sicilia, al comando di
un’armata navale destinata ad arginare le continue scorrerie dei
corsari d’Africa, dopo un’aspra battaglia contro la flotta turca, fu
sorpreso da una forte tempesta e si rifugiò con più di 14 mila
uomini a Favignana, compiendovi gravi saccheggi.
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Ugo di Moncada |
Stemma del Moncada a Favignana |
Nel 1590 Favignana veniva assegnata da Filippo II ai baroni
Filingeri.
Verso la metà del XVII secolo l'isola apparteneva al savonese
Giacomo Brignoni
Il 13 Aprile 1640 la Regia Corte, sotto il governo di Filippo III, la
vendette a
Camillo Pallavicino
per il prezzo di 500 mila scudi, insieme a Marettimo e
Levanzo con le tonnare e la Signorìa del Mare dei Porci.
Con le concessioni enfiteutiche dei Pallavicino nel 1640 cominciò a formarsi
il centro urbano a Favignana (anche se i primi nuclei abitati si fanno
risalire verso la fine del XVI secolo).
I fabbricati si
svilupparono da principio nel rione di S.Anna.
In data 22 marzo 1651 le isole Egadi, per privilegio del re Filippo III, furono erette a Contea sotto il titolo di Favignana.
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Filippo III |
Atlante Merelli 1677 |
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Nel 1688 la casa regnante ritenne opportuno rivedere il contratto di
vendita delle isole Egadi fatto ai Pallavicino, specialmente per
conservare il diretto dominio dei castelli e delle fortezze di
Favignana e Marettimo.
Nell'atto di transizione si riservò ogni
diritto su di essi obbligando i Pallavicino a non fare concessioni
enfiteutiche di terreni senza l'approvazione della Regia Corte.
Questa clausola aveva per fine d'impedire che sorgessero fabbricati
dirimpetto al castello di S.Giacomo a Favignana che togliessero la visuale del
mare e la libera via ai tiri dei cannoni.
In conseguenza di tale intento la nuova chiesa parrocchiale della
Immacolata Concezione di Maria Vergine, attuale
chiesa
Matrice,
venne fabbricata all'angolo e non al centro della piazza.
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Cardinale Pietro Pallavicino |
Stemma dei Pallavicino a
Favignana |
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La chiesa fu costruita dai Pallavicino dietro istigazione del re poiché l'antica parrocchia di
S.Giacomo, entro il castello omonimo, non era più sufficiente, dato
l'accrescimento della popolazione. Ultimata nel 1764, venne elevata
a dignità di Arcipretura.
La dominazione degli spagnoli durò per più di quattro secoli
lasciando molte tracce in Sicilia.
I Savoia
Dal 1713 al 1720 il dominio della Sicilia passò ai Savoia con
Vittorio Amedeo II.
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Vittorio Amedeo II |
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Gli austriaci
Nel 1720 con il trattato dell'Aia, ebbe inizio il regime austriaco
con Carlo VI d'Asburgo che cedette in cambio la Sardegna ai Savoia.
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Carlo VI d'Asburgo |
Carlo III di Borbone |
I Borbone
La storia della Sicilia borbonica inizia nel 1734, allorché Carlo
III di
Borbone, figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese, conquista
l'isola sottraendola al dominio degli Asburgo d'Austria.
Nel 1816 Ferdinando I di Borbone sopprime la costituzione che teneva separati
il Regno di Napoli e quello di Sicilia e li accorpa istituendo il Regno
delle Due Sicilie.
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Ferdinando I di
Borbone |
Regno delle Due
Sicilie |
Ci è nota la condotta dei regnanti borbonici e le carceri di Favignana e
Marettimo ne sono valide testimonianza.
Nel 1858 furono rinchiusi nel castello di S.ta Caterina Giovanni Nicotera con
altri componenti della sfortunata spedizione di Sapri capitanata da Carlo
Pisacane.
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Giovanni Nicotera |
Guglielmo Pepe |
Guglielmo Pepe, generale dei moti del 1820, fu imprigionato nella fossa di
Marettimo.
Nel 1860 con la spedizione dei Mille di Garibaldi, i Borbone lasciano
definitivamente la Sicilia unita al Regno d'Italia.
I
Florio
Nel 1874
Vincenzo
Florio prende possesso delle
isole Egadi e dei loro mari acquistandole dal marchese Pallavicino Rusconi.
Con tale acquisto ebbe soltanto la nuda proprietà di esse e delle
tonnare, con esclusione dei castelli e dei terreni demaniali, essendo stati
aboliti i diritti di feudo e le investiture prima consentite.
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Vincenzo Florio |
Donna Franca |
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