Il 19 marzo a Marettimo ricorre la festa in onore di San Giuseppe,
patrono dell’isola.
I festeggiamenti iniziano il 10 marzo con la novena, una
recita di preghiere ripetute per nove giorni consecutivi al cospetto del santo
la cui effigie, oltre che in chiesa, viene incorniciata presso gli altarini che le
famiglie allestiscono nelle proprie case.
L’aria di festa anima il paese sin dalla vigilia quando,
dopo l’alza bandiera con l’immagine del santo, la banda musicale rallegra ogni
via. La sera del 18 si assiste alla Duminiara, un grande falò in cui si
fanno ardere tre cumuli di fascine di legna rappresentanti la Sacra Famiglia.
Nel fuoco centrale, come vuole la tradizione, si bruciavano le vecchie barche al
grido di “Evviva u Patriarca di San Gnuseppe”.
Il 19 marzo, ha luogo il rito delle Alloggiate
rievocante la fuga dall’Egitto. Tre pellegrini bussano al portone chiuso della
chiesa accompagnati da un coro di donne che intonano una nenia di invocazione.
Per due volte il portone della chiesa rimane chiuso ai
pellegrini. Al terzo tentativo, alla domanda “Cu è?” e alla risposta “Gesù,
Giuseppe e Maria”, le porte si spalancano e le campane suonano a festa.
Nella piazza principale si allestisce un palco addobbato
con ramoscelli di mirto, dove, dopo il rito religioso celebrato dal vescovo
della diocesi di Trapani, si svolge su una tavola imbandita il tradizionale
pranzo della Ammitata di Santi, preparato per la Sacra Famiglia. La
musica della banda accompagna, poi, il rito collettivo in cui si mangiano dolci
tipici che per devozione vengono offerti dalle famiglie.
Nel pomeriggio la statua del santo viene portata in
processione casa per casa. La giornata è dedicata anche a San Francesco di Paola, u
Santu Patri, protettore della gente di mare.
Il 20 marzo, ultimo giorno dei festeggiamenti, si
distribuiscono tre panuzzi per ogni famiglia ricordando così come il
Santo Patrono dell’isola sia protettore non solo dei lavoratori e della famiglia
ma soprattutto dei poveri.
La devozione a San Giuseppe richiama nell'isola tanta gente
di Marettimo che vive lontano dalla propria terra e che rientra per l'occasione
anche da oltre oceano. Sono giorni di gioia e coinvolgimento in cui sacro e
profano si mescolano armonicamente.
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