
EGADI: LE TRACCE DEL PASSATO
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Grotta del
Genovese
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Periodo preistorico
L'uomo ha fatto la sua comparsa nelle Egadi nel paleolitico
superiore, come dimostrano i reperti archeologici ritrovati e i
graffiti presenti nelle grotte delle isole.
In quell'epoca (10.000 a.C.) l'intero arcipelago faceva un tutt'uno
con la costa sicula.
Di notevole interesse, a testimonianza
del periodo preistorico nelle Egadi, sono le incisioni d'arte
rupestre paleo-mesolitica ritrovate nella grotta del Genovese a
Levanzo (10.000-8.000 a.C.).
Di avanzato senso artistico i graffiti di un equide e quello di un
cerbiatto, incisi con bulini di selce sulla nuda roccia. Nella stessa grotta, ma sicuramente
di epoca più recente (neolitico), sono dipinti animali domestici e
tonni.
Il più antico insediamento preistorico
a Favignana è quello di cui
si sono trovate tracce presso la grotta delle Uccerie al
Faraglione e nella grotta del Pozzo in zona S.Nicola.
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Grotta del Pozzo |
Schegge di selce, di ossidiana, frammenti di ossa lavorate,
conchiglie ritrovati a Favignana e in tutte le Egadi dimostrano
l'uso della pietra per la costruzione di pugnali, punte di frecce e
arnesi domestici. Sono stati riportati alla luce frammenti d'argilla
grezza, depurata e ben cotta, colorati a vernice nera e rossa, a
testimonianza di insediamenti umani nell'età del bronzo.
Sono state inoltre scoperte, in località Torretta, tombe di tipo
preistorico e segni petroglifici in una grotta a cala S.Nicola.
I Fenici
La presenza fenicia nelle isole è
testimoniata dalle tracce di una necropoli scoperta in zona S.Nicola
e datata circa VIII sec. a.C. e dal ritrovamento marino di un'ancora
di pietra ovale e da una raffigurazione in grotta di una nave con
invocazione fenicia a Samek (Iside).
Periodo punico
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Iscrizione
fenicio-punica |
In località Calazza nella parte
Nord-Est di Favignana sono affiorate dagli scavi due tombe d'età
tardo-ellenistica, contenenti due scheletri e una lucerna d'argilla.
Ed ancora un'intera necropoli ellenistica a loculi rettangolari è
stata individuata in zona S.Nicola. Nella
grotta del Pozzo, nei pressi del cimitero, sono state individuate
iscrizioni fenicio-puniche risalenti al II-I sec. a.C.
Periodo romano
A Favignana sono scarsi i ricordi del
periodo di dominazione romana. Sono venuti alla luce mosaici di
origine imperiale romana ed un ninfèo adibito probabilmente a bagno
delle donne presso S.Nicola.
Marettimo fu senz'altro sede di un presidio di Roma. Nel pianoro
denominato Case Romane vi sono i resti di un vasto edificio del II
sec. a.C. dal quale si domina tutto il mare a levante dell'isola.
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Sito Case Romane a
Marettimo |
Caverne già utilizzate dai Punici assommano ai vecchi segni i nuovi,
tipici del paleo-cristiano.
A Sud-Est dell'isola di Favignana sono stati riportati alla luce
loculi di una necropoli di quest'epoca. In prossimità del cimitero
esiste, salvato nella roccia, un altarino con archetti pensili,
tipica sepoltura cristiana del IV-V sec., anche se la grotta risulta
abitata in precedenza dai Punici.
Presso il piccolo museo isolano si possono vedere resti di una
lucerna cristiana in argilla del V-VI sec., monete puniche e
post-costantiniane, vetri bizantini policromi.
Gli Arabi
In relazione ai ruderi che ancora
avanzano, si ritiene che nella zona della Torretta doveva esservi
una torre fabbricata dai saraceni per garantire l'isola da
invasioni.
Probabilmente risalgono alla stessa epoca (810 d.C.) le torri,
trasformate in seguito a fortezze, di S.ta Caterina e di S.Leonardo
a Favignana e di Punta Troia a Marettimo.
I Normanni
Ruggero
II, re normanno di Sicilia, con editto regio del 1120 stabilì la
fortificazione di Favignana e fece trasformare due delle tre torri
arabe in fortezze (S.ta Caterina e S.Leonardo). Non ebbe cura della
Torretta valutando l'isola ben difesa.
A Marettimo, attorno al 1140, in luogo della torre saracena i Normanni eressero
l'impervio castello di Punta Troia.
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Chiesetta basiliana a
Marettimo |
Di particolare interesse è la piccola chiesa che si trova a
Marettimo in zona Case Romane di stile orientale databile intorno all'
XI sec.
Gli Spagnoli
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Stemma del Moncada |
In più d'una grotta a Favignana sono state
rinvenute piccole edicole, iscrizioni e stemmi spagnoli.
Presso S.Nicola troviamo lo stemma patrizio del Moncada scolpito nella
roccia tufacea (XVI sec.).
Sotto la dominazione aragonese, Andrea Riccio, signore di Favignana,
ricostruì il forte di S.ta Caterina (1498). Al sommo dello stipite destro
della porta era collocato uno stemma corroso dal tempo che certamente si
riferiva al casato aragonese.
Altra iscrizione si trovava in un muro interno: si distingueva il nome della città di Catania e la data 1646.
In quell'anno il castello fu rimesso in efficienza perché si temeva lo
sbarco del Duca di Guisa.
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